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Trekking in Val Taleggio – IL Borgo Zen

Tra le cose da fare e le cose da vedere in Val Taleggio il trekking è sicuramente un’attività importante, in un contesto naturalistico di assoluto valore. La Val Taleggio è infatti il luogo ideale per gli appassionati di sport e di escursioni a piedi o in bicicletta. Presenta, la possibilità di intraprendere numerose passeggiate, adatte ad ogni tipo esigenza: dalla semplice camminata, a percorsi di trekking indirizzati agli utenti più esperti.

Molti sono infatti gli itinerari da scoprire alla ricerca di una pace interiore, in connessione con l’ambiente circostante. Il trekking in Val Taleggio è infatti uno dei modi migliori per vivere appieno la natura e soprattutto ritrovare noi stessi e la nostra spiritualità.

Trovare il sentiero giusto non è sempre facile, per questo motivo abbiamo selezionato alcuni sentieri migliori di trekking nei dintorni di Taleggio, per delle passeggiate indimenticabili. Scegli quello più adatto e che più ti ispira, e parti subito con noi all’avventura.

Per non perderti, puoi sfruttare la Carta Escursionistica del C.A.I. Il Club Alpino Italiano ha selezionato infatti una fitta rete di sentieri, in parte sconosciuta, per valorizzare al meglio il nostro immenso patrimonio culturale e naturalistico.

Sentieri della Val Taleggio

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Il primo percorso che ti vogliamo proporre è un itinerario ad anello con partenza e ritorno da IL Borgo Zen ad Olda.

La prima tappa è Reggetto, raggiungibile in 50 minuti a piedi su strada asfaltata da IL Borgo Zen. Si prosegue per Sella, il punto più elevato a 1450 metri. Anche in questo caso si calcola un’ora di passeggiata, per un sentiero ben messo. Da Sella si raggiunge Avolasio (1 ora e 30 minuti) tramite una strada sterrata. L’ultima tappa è Vedeseta (1 ora) per poi rientrare su Olda (30 minuti). L’ultimo tratto è asfaltato. L’intero itinerario prevede un tempo di percorrenza di 5 ore circa e adeguato per escursionisti.

Lungo la strada consigliamo di visitare: la Cooperativa agricola Sant’Antonio, produttrice dei formaggi locali buonissimi, il Termenù o cippi confinari (obelischi con incise le date dei controlli che segnavano i vecchi confini tra Ducati), il Roccolo di Reggetto e l’Antico Poiàt (ricostruzione di un antico poiàt, con la caratteristica struttura di legna e terra, che i carbonai della valle creavano per produrre il carbone attraverso la combustione controllata della legna).

Un altro emozionante sentiero, altrettanto ricco di spunti storici, culturali e architettonici è il sentiero n. 155, che conduce da Sottochiesa a Fraggio.

Si parte dal piazzale presso la sede della Pro-Loco a Sottochiesa. Dopo circa dieci minuti di cammino, si lascia questa strada per percorrere, sulla destra, una ripida mulattiera che porta al Santuario della Madonna di Salzana. Superato l’edificio religioso, si prosegue in direzione nord-ovest fino ad arrivare a Fraggio. Si cammina ora su strada forestale per 500 m per poi piegare a sinistra ed attraversare la valle. È infine possibile risalire il versante opposto, in direzione sud, fino ad incrociare il sentiero 150, che sale da Reggetto e porta ai Piani di Artavaggio.

Il sentiero 150 collega quindi Reggetto, una frazione di Vedeseta, con i Piani di Artavaggio. Giunti nella piazzetta di Reggetto, si imbocca la stradina in salita a fianco della bella fontana-lavatoio, in disuso dal 1700. I segnavia del C.A.I sulla strada indicano: 150, 152, Madonna della Cima. Dopo un centinaio di metri, si raggiunge un bivio: una vecchia vasca in pietra e cemento, che incorpora un “Termenù” con la scritta scolpita: “1760 S.M.”. Alla base di questa piccola vasca, due segnavia del C.A.I. indicano, il sentiero n. 150 proseguendo a destra e il sentiero 152 se si procede a sinistra. Mi raccomando prima di partire per il tuo sentiero, non perderti, poco distante, la bellissima Torre degli Alpini. Si tratta di un ex-roccolo, con un’inconsueta base circolare, ora restaurato.

Per percorrere il sentiero 150, seguiamo quindi la strada sulla destra. Entriamo in un bosco e attraversiamo la valle dello Zucco, passando su un ponticello. Ora la stradina diventa un sentiero bollato e si prosegue ancora nel bosco. Si supera il bivio del sentiero 155, che porta invece a Pizzino e si prosegue tenendo sempre la sinistra. Camminando per prati e boschi si arriva a Cantoldo, poi alla località Traversino e, di seguito, alla fine ai Piani di Artavaggio.

Da qui puoi scendere percorrendo il sentiero 151, una strada sterrata agro-silvo-pastorale che dai Piani di Artavaggio arriva alla chiesa di Avolasio (Vedeseta). Si tratta di un percorso molto aperto e panoramico a cavallo della Val Taleggio e della Valsassina. Attraverso una strada sterrata nel bosco raggiungerai la località di Sella, Prato Giugno fino a raggiungere Avolasio.

Tornando al nostro bivio iniziale, se seguiamo a sinistra, imbocchiamo invece il sentiero 152 che arriva a Corno Zuccone, la montagna più bassa della val Taleggio, dalla caratteristica forma di artiglio di drago. Si tratta di un corno di roccia, ricoperto fin quasi alla cima da un fitto bosco. Nonostante i suoi 500 metri di dislivello, la montagna è totalmente isolata, e posta al centro della valle, che offre un’ottima vista su tutta la Val Taleggio e sulle cime circostanti. Un punto panoramico incredibile, che premia dalla fatica del percorso.

Si sale dapprima nel bosco e poi ai bordi di un prato. Il sentiero prende quota nei pressi della dorsale centrale, caratterizzata da un susseguirsi di piccole radure. Si incroceranno sulla strada vari sentieri, ma continua a seguire le segnalazioni rosso-bianco-rossi, che indicheranno la giusta via. Più in alto, il sentiero tende leggermente a destra sul versante di Pizzino, quindi nuovamente diritto verso la cima dello Zuccone che avrai di fronte.

Continuando sul sentiero si giunge ad un altro bivio: una freccia rosso-bianco-rossa ci indica di girare a destra. Le indicazioni riportano: “Madonna delle Cime, C. Zucco, versante sud”. Si esce quindi subito dal bosco. Il sentiero ora si inerpica ripido e quasi a strapiombo. Nell’ultimo tratto è infatti particolarmente impegnativo. Il percorso escursionistico è stato fin qui in realtà abbastanza facile. Ma un paio di passaggi alla bocchetta del Corno sono leggermente esposti e rocciosi, richiedono ora un minimo di attenzione e l’uso delle mani. In breve però si sbuca a un’estremità della cima: il sentiero la percorre ora brevemente verso la visibile Madonna delle Cime posta sulla sommità di questo spuntone roccioso. La statua è costruita con le lamiere raccolte dopo i bombardamenti che distrussero le fabbriche di Dalmine del 1944. Siamo così giunti al cospetto del Corno Zuccone.

Come hai potuto comprendere, sono diversi i sentieri in Val Taleggio per passeggiate e trekking memorabili. Scegliere il percorso giusto non è affatto facile, ma con i nostri consigli potrai conoscere una valle da amare tutto l’anno. A fare da sfondo, sono proprio i panorami mozzafiato sulle Prealpi Orobiche, i colori della natura ed i profumi intensi che si possono respirare. Cosa aspetti? Scegli il sentiero a te più adatto e parti subito con noi!

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